Il bacio tra amore e follia

Martin Scorsese è senza dubbio uno dei più influenti cineasti viventi e, discutibilmente, il miglior regista ancora in attività. Nelle sue interviste spicca subito la sua conoscenza della storia del cinema, suo ambito di appartenenza, e della musica, spesso elemento centrale dei suoi film. Ma non sono solo, in uno dei suoi film più conosciuti si può trovare una citazione a Il bacio, una delle opere d’arte più importanti degli ultimi due secoli. Se vuoi sapere a cosa mi sto riferendo, tela spiego tra poco.

Il 19 ottobre è uscito in Italia Killers of the flower moon, ennesima fatica cinematografica del regista italoamericano Martin Scorsese, il quale non ha certo bisogno di presentazioni. Per omaggiare l’autore, in questo articolo partiremo da uno suoi maggiori successi al botteghino, ovvero Shutter Island del 2010.

Creare una realtà

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Dennis Lehane, segue le vicende di due agenti federali, interpretati da Leonardo Di Caprio, grande pupillo del regista, e Mark Ruffalo. Questi sono giunti sull’isola, che dà il suo nome al film, per indagare sulla scomparsa di una donna. È proprio qui, infatti, che si trova un ospedale specializzato nella cura di criminali malati di mente, che l’aveva in carico come paziente; si trovava in una stanza blindata, ma ora sembrava essere svanita nel nulla.

Più avanti nel film, scopriamo che tutta l’indagine a cui abbiamo assistito non è altro che una messa in scena organizzata dal finto collega del protagonista. In realtà, quest’ultimo non era altro che il dottore del personaggio principale da ormai due anni, ovvero da quando aveva ucciso la moglie poiché la stessa aveva affogato i loro tre figli. Dopo l’omicidio, per giustificarsi, aveva creato una storia alternativa in cui lui era un agente dell’FBI che aveva fermato l’assassina. Nel tentativo di fargli recuperare la memoria, il dottore aveva assecondato le sue fantasie, con scarsi risultati. Quasi una versione noir dell’Enrico IV di Pirandello.

Riabbracciare i ricordi

In una delle sequenza più famose del film assistiamo a un sogno del protagonista, il quale riesce ad incontrare nuovamente la propria moglie scomparsa. L’incontro si svolge in una casa che si sta consumando, sta diventando cenere ma senza bruciare. Il personaggio di Di Caprio riesce anche ad abbracciare la moglie, prima che anche questa si trasformi in cenere, ricreando per pochi secondi uno dei quadri più famosi dell’arte occidentale.

In quello che possiamo definire un vero e proprio tableau vivant, attraverso il connubio dell’atmosfera onirica, della luce, dei colori dello sfondo, della fantasia del vestito della donna e soprattutto della posa dei due amanti, Scorsese riesce a creare una versione cinematografica de Il bacio di Gustav Klimt. La differenza principale riguarda la componente emotiva dei due momenti: se nell’opera dell’artista austriaco vediamo il ragazzo mentre da un bacio sulla guancia alla ragazza, nel film vediamo l’uomo e la donna condividere espressioni doloranti, sofferte portando anche lo spettatore a partecipare al loro tormento.

Artista della femminilità

Gustav Klimt è considerato uno dei maggiori innovatori in ambito artistico, in quanto iniziatore di un movimento importante di rinascita per il contesto austriaco: la Secessione Viennese. L’elemento che lo identifica maggiormente è, probabilmente, la sua capacità di descrivere e di rappresentare la figura femminile, unendo in modo equilibrato erotismo ed eleganza, attraverso un utilizzo oculato del colore e delle composizioni fuori dal tempo.

Lo stile di Klimt, soprattutto in quello che è definito il suo periodo aureo, è talmente iconico che ha ormai inglobato tutte le rappresentazioni simili di altri artisti, che spesso gli vengono erroneamente attribuite. L’artista austriaco si è lasciato ispirare dallo sfarzo dei mosaici bizantini a Ravenna: l’elemento che ha fatto suo più di tutti gli altri è senza dubbio l’utilizzo della foglia d’oro, eredità anche dei lavori di oreficeria del padre e del fratello.

Bacio immateriale

Il quadro mette in scena due amanti intenti a darsi un bacio, ma ci sono degli elementi che rendono unico questo quadro e innalzano la scena ad un livello quasi metafisico. Innanzitutto, lo sfondo etereo, ottenuto attraverso l’utilizzo della foglia d’oro, astrae le due figure, portandole al di fuori di una classica dialettica spazio-tempo. Anche la posa delle figure, avvinghiate l’un l’altra e distinguibili solo per la differenza della fantasia dei vestiti, fa in modo che la risultante sia un corpo solo. La potenza creatrice dell’amore qui è esaltata fino a creare quasi un’anima sola attraverso un semplice bacio.

Le due figure sono infatti il corpo illuminante della scena. Sono loro a emanare la luce che ci permette di assistere a questo momento, una luce che diventa quasi corporea nell’aurea dorata che li circonda. Dal punto di vista cromatico, quasi tutti i colori sono tendenti al giallo e quindi caldi, eccezion fatta per il verde del prato su cui si trovano i giovani, che esalta per contrasto il calore del loro amore.

Se questo articolo ti ha incuriosito, intrattenuto o emozionato, ti aspetto alla prossima puntata!

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