Velocità e rumore: il futurismo di Giacomo Balla

Ti chiedo scusa. Si, perchè probabilmente alla fine di questo articolo avvertirai un senso di nausea non troppo carino, a causa del troppo movimento. Ma non pensarci, adesso prova solo a lasciarti trasportare dalla velocità e dal rumore che troverai oltre la cornice del Futurismo.

Una musa diversa da quelle del passato

Giocando un po’ a scarica barile, in realtà dovresti dare la colpa a un certo Filippo Tommaso Marinetti, noto come il fondatore del movimento del Futurismo, la prima avanguardia storica italiana del Novecento. Questa nasce come movimento letterario, coinvolgendo presto anche la letteratura artistica. A sancirne la nascita è stata la pubblicazione del Manifesto del Futurismo, scritto da Marinetti: una raccolta di pensieri e intenzioni di coloro che ne faranno parte.

Le parole chiave delle loro celebrazioni sono la modernità, l’industria e la velocità. Il tutto si traduce in un uso spropositato di simboli connessi al progresso tecnologico dell’epoca. Tra tutti dobbiamo citarne uno in particolare, l’icona per eccellenza delle loro espressioni, la loro musa: l’automobile. Avrai sicuramente colto la motivazione, ma tela spiego meglio in questo articolo. Esploreremo insieme il connubio tra futurismo e automobile, intercettando come questa macchina, espressione del movimento, abbia ispirato gli artisti e come essi abbiano influenzato la sua percezione anche nella modernità.

Compendio di velocità

L’automobile ha rappresentato per i futuristi il compendio della velocità e del movimento. In linea con ciò che accomuna tutte le avanguardie artistiche del Novecento, anche il futurismo abbraccia il desiderio di rompere con le tradizioni artistiche convenzionali, proponendosi di introdurre nuove forme di espressione e sperimentazione. In particolare, questo movimento carica la macchina di una forza dirompente, in grado di apportare un soffio di cambiamento nel mondo. Ad affascinare i futuristi era l’idea che questo mezzo potesse liberare chiunque dalle limitazioni della velocità umana, facendo luce su nuove vie di esplorazione percorribili.

Questo spirito di dinamismo messo in evidenza fin ora si rifletteva, inevitabilmente, anche nelle loro opere d’arte. Le stesse prendono vita da linee e forme che frammentandosi nella tela creano movimento e velocità su una superficie inizialmente statica.

Come ogni musa che si rispetti, anche l’automobile per i futuristi era venerata per la sua estetica. Celebravano le sue linee aerodinamiche, le curve sinuose e le sue superfici riflettenti. La particolare attenzione ai dettagli tecnici ed elementi stilistici si traduceva in un’estetica futuristica distintiva: forme geometriche dinamiche, colori vivaci. Nel complesso le opere trasmettevano una sensazione di movimento. Si tratta di un approccio che ha influenzato la stessa industria automobilistica, la quale iniziò a considerare l’aspetto estetico come un elemento importante nella progettazione delle automobili.

La conseguenza logica di quanto detto finora è la frequente presenza dell’automobile nelle opere d’arte futuristiche. Sono diversi gli artisti che potremmo menzionare, tra cui Giacomo Balla, Luigi Russolo, Umberto Boccioni e Gino Severini. Tutti loro hanno contribuito significativamente al movimento futurista attraverso le loro opere che riflettevano l’entusiasmo per l’era industriale, includendo spesso l’automobile come un simbolo della modernità e del progresso tecnologico.

Il fascino rintracciato dai futuristi nei confronti di questo elemento di velocità ha lasciato la sua eredità anche nell’arte automobilistica contemporanea. Infatti, i designer automobilistici si ispirano ancora alle linee e all’estetica futurista per creare veicoli che evocano un senso di velocità e dinamismo. Tra tutti, l’eredità maggiore è rintracciabile nell‘idea di velocità come elemento centrale dell’esperienza di guida.

Velocità e rumore su tela

Adesso allaccia le cinture. Preparati al viaggio dentro l’arte di Giacomo Balla. Questo è stato un pittore e uno dei protagonisti più significativi del movimento. Conosciuto per la sua audace sperimentazione con la luce, il movimento e il colore, Balla è diventato uno dei principali esponenti. La sua produzione artistica comprende opere pittoriche, sculture, disegni e manifesti. Il suo stile distintivo ha influenzato il design, l’arte visiva e la cultura dell’epoca, rimanendo ancora oggi una fonte di ispirazione per molti amanti dell’arte.

Tra tutte le sue espressioni artistiche, questo articolo ti condurrà oltre la cornice dell’opera Velocità astratta + rumore. L’opera rende evidente un cambiamento nell’indagine artistica dell’autore, si passa infatti dall’interesse e sperimentazione con la luce, alla rappresentazione del movimento e della velocità.

Ma come si rappresenta la velocità? Essendo qualcosa di puramente astratto, e difficile da rappresentare, Balla (in generale i futuristi) si concentra su alcune tecniche artistiche che suscitano nei fruitori delle opere delle sensazioni affini a quelle che provano quando fanno esperienza diretta della velocità. Facciamo riferimento a tutto quello che può essere sintetizzato nell’espressione dinamismo visivo. Assistiamo alla creazione di immagini sfocate o spezzate che danno l’impressione di oggetti in movimento, grazie a pennellate rapide, nervose e linee incrociate. Spesso si assiste a una composizione frammentata, caratterizzata da forme disgregate che trasmettono un senso di velocità ed energia, enfatizzato dall’uso di colori vivaci che catturano maggiormente l’attenzione.

Il dipinto Velocità astratta + rumore mostra, infatti, un’esplosione di linee spezzate, con colori vivaci e forme dinamiche che catturano l’attenzione dello spettatore, prendendo con energia la sua mano e trascinandolo con sé in un vortice di movimento. Al centro dell’opera è presente un veicolo in movimento, con un piccolo sforzo riuscirai a intercettare la presenza di un’automobile.

Questa emerge tra le linee sfocate e contorte che la circondano, e i colori accesi che suggeriscono la rapida accelerazione, il senso di velocità di cui ti parlavo poco sopra, creando quell’atmosfera frenetica che investe l’intera opera.

Nel rappresentare l’astrattismo che caratterizza la velocità e il rumore, tipici delle turbine a vapore o degli ingranaggi meccanici, l’artista si serve anche di forme geometriche, cui rigidità delle linee conferisce ancora più movimento alla rappresentazione.

Un elemento che mette in evidenza questa espressione artistica è anche il fascino dei futuristi per il caos e il rumore della città moderna. Come si fa a trovare affascinante una situazione così scombinata? La risposta possiamo rintracciarla nell’opportunità, che gli artisti vedevano, per l’umanità di progredire e superare le vecchie tradizioni.

Velocità e rumore interiore

Ma se dietro il quadro di Balla si celasse un’interpretazione nascosta? Già, un’interpretazione che si allontana dalla mera rappresentazione della modernità e della dinamicità del suo tempo. Possiamo intercettare una dimensione più nascosta, più introspettiva, che rivela il desiderio del pittore di catturare e portare sulla tela l’essenza dell’esperienza umana.

Prova ad andare oltre la superficie del mondo visibile, immergendoti in una dimensione più profonda e astratta. Prova ad accedere nell’interiorità dell’essere umano. Sarai coinvolto in vortici di pensieri, emozioni e sensazioni che affollano mente e cuore dell’uomo. Se ci pensi, il rumore, di cui Balla ci parla nel titolo stesso, può essere metaforicamente associato a quello del caos interiore di ogni individuo, che nasce da pensieri che si sovrappongono e da emozioni che entrano in conflitto tra loro. D’altronde, la vita è un continuo fluire di energia, un moto perpetuo di pensieri e sensazioni. Le forme e i colori di questa rappresentazione, ben si sposano con la complessità dell’animo umano. La velocità e il rumore della modernità sono solo un riflesso della natura inquietante e inafferrabile dell’esistenza umana stessa.

Sei giunto alla fine di quest’articolo. Spero che la nausea non sia troppo forte, e che il tempo dedicato a questa lettura sia stato gradevole. Le curiosità non finiscono qui e, come sempre, ti aspetto al prossimo appuntamento, per portare insieme lo sguardo oltre la cornice.

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