Buona festa a tutti i papà. Anche a coloro che hanno apportato importanti contributi al mondo dell’arte. Nell’articolo di oggi tela spiego con qualche esempio. Il nostro viaggio ha inizio con l’arte di Leonardo Da Vinci, col Rinascimento, e giunge alla fine nel Novecento con Jackson Pollock.
Il papà dello sfumato: Leonardo da Vinci
Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere la personalità di Leonardo Da Vinci quale sarebbe?
Probabilmente curioso. Desideroso di conoscenza per la scienza, l’anatomia e l’ingegneria e la vita in generale, si è distinto come uno dei più grandi diplomati della storia. Tra le sue opere più iconiche ricordiamo la Gioconda, considerato uno dei capolavori più famosi dell’arte occidentale, e L’Ultima Cena, noto per la sua complessità compositiva e la sua profondità emotiva. Leonardo ha incarnato perfettamente i principi del Rinascimento, ha promosso l’idealizzazione dell’uomo, il realismo artistico e l’importanza della conoscenza empirica.
Oggi te lo presento come il papà dello sfumato. Si tratta di una particolare tecnica pittorica che consiste in una transizione graduale di tonalità e colori, cercando di evitare cambi netti degli stessi, e linee di confini ben definiti.
Osserva bene lo sfondo di quest’opera. Avrai sicuramente intercettato una veduta montana che sfuma in toni chiarissimi. Oltre alla tecnica dello sfumato che abbiamo appena discusso, Leonardo Da Vinci si serve anche dell’uso della prospettiva aerea. Questa tiene in considerazione l’esistenza dell’atmosfera tra l’occhio di chi osserva e il paesaggio osservato in lontananza. Comporta il progressivo sfocarsi delle immagini e degli oggetti lontani. In particolare, si tratta di un effetto provocato dalla presenza di umidità negli strati bassi dell’atmosfera che comporta un cambiamento nella percezione degli effettivi colori che li caratterizzano.
La curiosità di cui ti parlavo prima ha contribuito al progressivo perfezionamento dello sfumato, grazie alla profonda comprensione della luce e della prospettiva. Ha dimostrato come l’uso sapiente di questo effetto potesse creare effetti di e profondità, rendendo le sue opere incredibilmente realistiche e suggestive. La Gioconda stessa è caratterizzata dall’utilizzo dello sfumato nello sfondo, così come è utilizzato sul suo viso per le sfumature di luce e ombra, conferendole un’enigmatica aura di mistero e vitalità.
Il papà del chiaro scuro: Michelangelo Caravaggio
Michelangelo Merisi da Caravaggio, conosciuto semplicemente come Caravaggio o come il papà del Tenebrismo. Si tratta di un particolare stile pittorico che riporta un forte contrasto tra luce e ombra. È ciò che conferisce una forte intensità drammatica e un crudo realismo alle sue opere. Quanto descritto ha consentito di trasformare la pittura introducendo un nuovo modo di rappresentare la realtà attraverso la resa dei toni scuri e luminosi, influenzando profondamente l’arte barocca e successivi movimenti artistici.
Tela spiego meglio con un esempio esemplare: La Conversione di San Paolo.
Il papà del Pointillismo: Georges Seurat
Il prossimo artista di cui ti voglio parlare è Georges Seurat: il papà del Pointillismo. Anche in questo caso, si tratta di una una tecnica pittorica innovativa che utilizza piccoli punti di colore puri per creare immagini visivamente vibranti.
La sua opera più celebre è Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte. Si tratta di un’opera che esemplifica la sua maestria nel combinare il colore e la luce attraverso l’applicazione di tocco puntiforme. La scena è popolata da numerosi personaggi, tutti impegnati nelle solite attività ricreative all’aria aperta: famiglie che passeggiando, persone sedute al sole, individui che si rilassano leggendo o socializzando. Nel complesso, il quadro trasmette una sensazione di serenità e gioia di vivere, con una vivace e colorata rappresentazione della vita urbana.
Prima di passare al prossimo papà-artista, vorrei che ti soffermassi un attimo su quest’opera. Hai notato la presenza di un animale insolito per passeggiare al guinzaglio? Esatto. Proprio in primo piano: una scimmia. Averne una come animale domestico era un vezzo nella Francia di fine secolo, ma qualcuno ha ipotizzato un riferimento alla professione della donna.
Il papà del ready-made: Duchamp
È arrivato il momento di immergerci in un mondo non compreso da tutti, quello del dadaismo, di cui Marcel Duchamp è considerato il padre. Movimento artistico che sfida le convenzioni artistiche e sociali attraverso l’uso dell’assurdo e del non senso. La sua opera più celebre è Fontana. Davanti quest’opera ci sono due correnti di pensiero. Chi la disprezza, non considerandola arte e, di conseguenza, non sforzandosi di comprenderla e chi, invece, va oltre la prima impressione, comprendendone il senso.
Si tratta di un’urinale trasformato in opera d’arte, che incarna perfettamente l’essenza del Ready-Made. Quest’espressione si riferisce a una pratica artistiche che consiste nel prendere oggetti d’uso comune, non creati dall’artista stesso, e presentati come opere d’arte senza aver apportato alcuna modifica sostanziale. Questo atto trasforma l’oggetto banale in un’opera d’arte attraverso il contesto dell’arte contemporanea e la volontà dell’artista.Duchamp ha influenzato notevolmente l’arte moderna, anticipando concetti come l’arte concettuale e la sperimentazione concettuale.
Il papà del dripping: Jackson Pollock
Jackson Pollock è universalmente riconosciuto come il padre dell’Action Painting, un movimento artistico che emerge negli Stati Uniti durante gli anni ’40 e ’50. Pollock ha trasformato la pittura in un’esperienza fisica e emotiva, gettando, schizzando e spruzzando la vernice direttamente sul supporto. Questo stile spontaneo e gestuale influenzò profondamente l’arte contemporanea, aprendo la strada all’espressionismo astratto e alle sperimentazioni artistiche successive
Questa tecnica coinvolge il gocciolamento, lo schizzo o lo spruzzo di vernice direttamente sul telaio, spesso con movimenti rapidi e gestuali.
Pollock è considerato il papà o il pioniere del dripping perché è stato uno dei primi artisti ad adottare questa tecnica in modo così estremo e rivoluzionario. Il suo approccio alla pittura era altamente emotivo e spontaneo, e il dripping gli ha permesso di esprimere il suo subconscio e il suo stato d’animo direttamente sulla tela in modo quasi istintivo. Questo stile di pittura ha rappresentato una rottura radicale con le tradizioni artistiche precedenti e ha influenzato significativamente il corso dell’arte moderna.
Il dripping di Pollock è diventato emblematico del movimento dell’espressionismo astratto, e la sua influenza sull’arte contemporanea è ancora evidente oggi.
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